Campi vicini – Caffè e dintorni 3/23

CAFFE’ E DINTORNI
a cura di FRANCO MONDI
Mondicaffè.itC.T.&M. – Via Alvari, 29 – Roma – info@mondicaffe.it

 

 
PULIZIA E MANUTENZIONE

Di caffè ne sentiamo parlare spesso. Molto facilmente, entrando in un bar, sentiamo discutere della sua crema, dei suoi aromi e altro.
Molto più raramente però sentiamo le parole “pulizia” e “manutenzione”, trascurando a volte il fatto che esse sono essenziali affinché sia garantito un buon risultato in tazza. Mani inesperte, e scarsa professionalità, possono rendere vano il lavoro precedentemente fatto per realizzare una miscela di alta qualità.


Sappiamo che ogni caffè necessita di una propria lavorazione, ma ognuno esige anche pulizia e manutenzione della macchina espresso e di qualunque oggetto andrà a contatto con essi, evitando così di essere influenzati da fattori esterni. Nello specifico, la pulizia della macchina espresso va effettuata ogni giorno, e prevede l’uso dei filtri ciechi con detergente per rimuovere gli eventuali residui di caffè nel gruppo erogatore e l’immersione di filtri e portafiltri in acqua calda, con lo stesso detergente. Altri elementi da pulire sono la lancia vapore, nella quale rimangono residui di latte e quindi eventuali incrostazioni, e le macine.
Per ogni elemento esiste un detergente: usando spazzole in metallo, o corrosive, si vanno a danneggiare irreparabilmente gli elementi che andremo a trattare.


A CHICCO APERTO

NON SOLO CAFFEINA

Diciamo subito che i valori della composizione chimica del caffè variano sensibilmente in relazione alla specie di pianta e alle condizioni climatiche in cui essa viene coltivata.
Dovendo però fissare una composizione media, possiamo parlare di acqua (dall’8 al 14%), di sostanze azotate (dal 6 al 15%), di sostanze grasse (dal 4 al 12%), di zuccheri (10% circa), di cellulosa (dal 9 al 15%), di ceneri (dal 2 al 6%) ed infine di caffeina (dall’1 al 3,5%). Questo ultimo principio attivo del caffè è quello che ne ha generato la storia e l’importanza. Si tratta di un alcaloide presente non solo nel chicco, come viene comunemente creduto, ma anche nelle foglie. Se così non fosse, le famose capre dello Yemen non avrebbero creato gli storici presupposti per l’osservazione degli altrettanto famosi monaci/pastori.
Con le loro ripetute esperienze di laboratorio, i medici ci dicono che il caffè, non appena ingerito, agisce sul sistema nervoso centrale, sull’intelletto e sui sensi in generale. E anche il cuore, se sano, riceve benefici da una sensata ingestione di caffè.  (F.M.)


 

EMULSIONI n. 3/2023 – Torna al sommario

 

 

 



 

Seguici su Instagram