
IN VINO VERITAS
IL VINO FA BENE A CHI LO SA BERE
Incisiva e secca la massima dell’Ecclesiaste: Un uomo senza vino che fa?
Innanzitutto “con il vino si scaccia il malumore”, come dicono i milanesi (ma nel loro dialetto), e di questi tempi ce n’è proprio un gran bisogno.
Oppure possiamo cantare con il grande poeta cinese Li Po: Ricchezza, povertà, vita lunga o breve, / dal Creatore furono disposte e divise; / ma una coppa di vino livella la vita e la morte / e mille cose ostinate a non farsi capire. Cioè, in altri termini, il vino rende uguali e apre alla mente i misteri del mondo, come credevano anche i greci antichi che sul vino basavano molti riti.
Viva il vino, dunque; ma attenzione alla saggezza popolare quando avverte che il vino fa bene a chi lo sa bere. Soprattutto d’estate, aggiungiamo noi. E ancor più bisogna saperlo abbinare, specialmente con i gelati (o sorbetti, granite, cremolati) come andiamo ripetendo in questo piccolo spazio dedicato al vino.
Siamo in estate, dunque, portati più a consumare gelati di frutta che non creme, quindi niente vini muffati, invecchiati, strutturati o corposi. Piuttosto si pensi ad un Brachetto d’Acqui, vino spumante piemontese di colore granato chiaro, dall’odore molto soave e dal sapore dolce, morbido, delicato, e gradazione alcolica compresa tra i 5 e i 6 gradi. È un vino gioioso, che va bevuto freddissimo, particolarmente adatto alla frutta e ai cremolati. Un tempo si diceva che era un vino da donne, perché si offriva durante il rito di fidanzamento, durante il quale alle parenti (mamme, nonne, zie, comari, amiche) si offriva un bicchiere di questo vino particolarmente brioso e non molto alcolico.
(Marco Santarelli)