
L’EDITORIALE di Marco Santarelli
Con un poco di zucchero
L’alimento bianco e cristallino va sotto il nome scientifico di saccarosio, ma tutti lo conosciamo col nome di zucchero. Parola che, tra le tante legate al cibo, eccelle nella specialità dell’incantesimo fiabesco, quando il solo pronunciarla evoca mondi felici e paesi della cuccagna, di torte e gelati e caramelle luccicanti, che pure se non esistono bastano almeno a saziare l’immaginazione. Insomma una parola proprio da mangiare in tutti i sensi, senza far male al delicato equilibrio del corpo umano, che dello zucchero ha tanto bisogno, quanto ha da temere per le conseguenze di un consumo eccessivo di zucchero.
Di canna, grezzo, semolato, a velo, muscovado, brown, tutti tipi di zucchero le cui radici toccano luoghi ben più lontani di quelli del supermercato all’angolo. E gli arzigogolati giri etimologici che intorno al suono della parola zucchero vedono riunite le principali lingue del Mediterraneo antico — latino, greco, arabo, persiano e sanscrito — ci suggeriscono la ricca e secolare storia legata a questo alimento: una storia di commerci e scambi culturali. D’altronde, e limitandoci al nostro caso, senza lo zucchero e senza gli Arabi in Sicilia sarebbe stato possibile avere il gelato? Inutile domanda: la storia non si cambia.
E a proposito di domande, ce n’è una decisamente meno retorica: è possibile fare un gelato senza lo zucchero?
Non con pochi zuccheri, pochissimi, ma proprio senza zucchero punto? È questo uno dei temi centrali dibattuti nel nuovo numero del nostro NL. Fino a pochi anni fa la risposta sarebbe stata un netto no. Ma oggi? Esistono alternative al destrosio, glucosio, fruttosio ecc., tutti elementi che sono sotto l’ombrello dell’iperonimo zucchero? Leggete l’articolo di Geppy Sferra direttamente dal laboratorio della gelateria e tutto vi sarà chiaro.
Di zucchero si parla anche nel contributo di Chiara Sferra, che come sempre affronta problematiche relative a nutrizione e salute, questa volta in particolare toccando il tasto del diabete (ma non solo). L’articolo si basa su un’intervista realizzata in una situazione di convivialità: una riunione, o meglio, un pic-nic a Villa Borghese che un piccolo gruppo di persone con diabete ha ormai stabilito come consuetudine di socialità e di dialogo.
I risultati di questo interessante scambio intorno a situazioni e bisogni concreti di chi si trova a dover fronteggiare il lato cattivo dello zucchero, saranno presentati anche il 13 luglio, in un incontro pubblico che vedrà la biologa nutrizionista Maurizia Piras e il “nostro” gelatiere Geppy rispondere alle medesime domande per scoprire due modi diversi di accostarsi alla “molecola zucchero”, così chiacchierate ultimamente. L’incontro sarà anche occasione per degustare due gusti della linea Pastum, specialmente pensata in funzione dell’equilibrio tra nutrizione, piacere e salute.
L’incontro fa parte di un programma di appuntamenti estivi che Gelato d’essai organizza per indicare le diverse declinazioni dello stare insieme, e onorando così la tradizione originaria del gelato: cibo di feste, di allegria e di teatri.
Gli appuntamenti, tutti a Via Tor De Schiavi 295, inizieranno il 6 luglio con una serata di Arte e Gastronomia che vedrà il contributo di Caique Lima e Luca Pandolfi: dalle ore 19 degustazioni, mostra di disegni e conversazioni su cultura visiva e cibo.
Non mancherà l’impegno civico: il giorno 20 sarà la volta di Retake Centocelle, un incontro di presentazione delle attività dei gruppi Retake del V Municipio, per sensibilizzare le persone a partecipare alla cura del territorio.
Infine il 27 luglio sarà la giornata dedicata al più teatrale dei balli, ovverosia il tango, con i maestri Laura Amadei e Alì Namazi di “Tango Bar” la prima Scuola Stabile del ballo argentino.
Nelle pagine interne di Emulsioni troverete i dettagli di tutti gli appuntamenti. L’obiettivo numero uno è trascorrere al meglio la stagione estiva, che per il gelato è la stagione in cui si rinnovano i motivi e le occasioni del proprio posto nel mondo del cibo.
E a questa festa devono esserci tutti: quelli che mangiano lo zucchero e quelli che lo zucchero non lo possono mangiare.