
LA STORIA
GELATI E GIORNALI AL CAFE’ PROCOPE
È oramai notorio che la diffusione del gelato in Francia la si debba al siciliano Procopio de’ Coltelli, anche se i francesi hanno cercato di confutare tale verità, attribuendo al signor Audiger “limonadier reale” l’invenzione del gelato, quando in quel tempo in Francia non era conosciuto il metodo per gelare.
Procopio, che più avanti cambiò il nome in Procope, aprì a Parigi, nel 1686, un caffè sul modello di quelli veneziani e, a differenza di questi ultimi, servì ratafià, rosoli, maraschino all’anice, grappe aromatizzate, caffè naturalmente e, infine, la novità dei sorbetti e gelati. Inoltre aveva creato un ambiente dall’atmosfera tranquilla e riposante; moderatamente lussuoso; silenzioso e comodo.
E poi Procopio ebbe un’idea geniale: mise a disposizione della clientela la lettura dei giornali. Gelati, ambiente e giornali decretarono un successo immenso al “Café Procope” tanto che suscitò numerose invidie da parte della corporazione dei limonadiers. Questi ultimi allestirono un locale all’armena con camerieri in costumi tipici, cioccolatiere e caffettiere in argento in bella vista per tentare di arginarne il successo.
Ma un colpo di fortuna colpì il nostro siciliano: il 18 aprile del 1689, la Comédie Francaise si trasferì proprio davanti alle vetrine del “Procope”. Il nostro non si lasciò sfuggire l’occasione e chiese e ottenne di prendere in gestione il “palco delle limonate”, ossia il bar del giorno d’oggi. Dopodiché non ebbe più rivali e la frequentazione al Café Procope di personaggi illustri, dagli autori di teatro agli illuministi, ne decretarono l’entrata nella storia.
EMULSIONI n. 1/2023 – Torna al sommario