
Come funziona un laboratorio artigianale di gelateria?
Cos’ha di bello e interessante questa professione?
Quali talenti richiede?
Gelato d’essai, in queste pagine, vuole soddisfare queste e altre curiosità: ogni mese un membro dello staff risponderà a 5 domande.
Per il piacere, e il gusto, di saperne di più.
TUTTO IL BELLO DI UN LAVORO
5 domande ad DANIELA AVANTI
Tu lavori nella sede storica della gelateria. Ci puoi raccontare come è stato accolto questo laboratorio artigianale nel quartiere?
Direi che questa sede, aperta 12 anni fa da Geppy Sferra con la figlia Marta, ha avuto un impatto dirompente nel quartiere. E se all’inizio non è stato semplice, in quanto molti si mostravano diffidenti nei confronti dei pozzetti e del gelato “nascosto”, ora si può dire che è diventata un punto di riferimento, dove c’è un modo diverso e genuino di fare il gelato, caratteristica ora apprezzata e ricercata dalla maggior parte della gente.
A tuo avviso dunque la gelateria fa ora parte del panorama e delle abitudini del quartiere…
Diciamo che ci siamo ritagliati un posto di riguardo, soprattutto grazie alla diversità dei prodotti che offre rispetto a quelli forse più “standardizzati” di altre gelaterie non lontane. Vengono anche offerti gusti particolari o “diversi dal solito”, come spesso sento dire dalla gente che si incuriosisce a leggere le lavagne dei gusti. Mi capita di parlare con persone che non conoscono Gelato d’essai, e quando spiego loro dove si trova la gelateria, nella maggior parte dei casi mi dicono “ah si, quella dove fanno il gelato buono con prodotti naturali”… dunque credo che la nostra realtà sia ormai ben integrata nel panorama del quartiere.
La vostra clientela si orienta di più verso nuovi abbinamenti di gusti o è piuttosto orientata verso quelli tradizionali?
“De gustibus non est disputandum!”, disse Giulio Cesare migliaia di anni fa, e credo che renda bene l’idea! I gusti tradizionali sono comunque i più richiesti, ma sto notando che i clienti accettano di buon grado suggerimenti su eventuali abbinamenti magari non convenzionali. Ad esempio d’estate proponiamo Cocomero con Cioccolato al rum, che potrebbe sembrare poco attraente come combinazione ma che, credetemi, aggiunge valore ad entrambi i gusti. Se ben abbinati, i gusti si assaporano meglio e si possono degustare sapori che altrimenti non potrebbero esistere. Bisogna magari rischiare un po’ e affidarsi anche ai consigli di chi lavora in gelateria e che magari può proporre combinazioni apparentemente audaci ma che trasformano la degustazione del gelato in un’esperienza gustativa veramente entusiasmante!
Secondo la tua esperienza: il gelato si consuma più come “rinfresco da passeggio” o come dessert da fine pasto?
Il gelato sta acquisendo un posto sempre più solido nel contesto dell’alimentazione. Parecchie persone lo preferiscono al pasto tradizionale, anche a cena, cercando di abbinare i gusti in modo da avere una completezza di ingredienti necessari al fabbisogno personale. Tante persone escono da casa, proprio con la precisa intenzione di venire da noi a gustare un gelato e con l’occasione, ne approfittano per fare una passeggiata e fare qualche chiacchiera con il personale. Tanti altri, invece, prendono vaschette di gelato a portar via o Tiramisù, da portare a casa di amici dove si recano per la cena e dove poi in compagnia gusteranno il nostro dessert, magari mentre vedono un film oppure le partite!
Tu hai alle spalle un’esperienza lavorativa assai diversa dall’attuale. Ci puoi parlare delle differenze, dei motivi che anni fa ti hanno spinta a cambiare, degli aspetti positivi del tuo lavoro attuale, ecc.?
Per 18 anni, ho lavorato nel call center di grande azienda di Telecomunicazioni: esperienza che implica uno stress generato da continue pressioni sulla gestione del personale addetto. Direi che dal momento in cui ho iniziato a lavorare qui sono veramente rinata, e vedo solo aspetti positivi: mi piace lavorare a contatto con la gente ed interagire con le persone che transitano nella gelateria, mi piace fare qualcosa di bello e di buono per gli altri, anche se si tratta soltanto di un gelato; mi piace lavorare con le persone che mi affiancano e dalle quali sempre si può apprendere qualcosa, arrivando a sera magari stanchissima ma contenta per aver fatto il mio dovere con soddisfazione e gioia. Cosa che prima non accadeva. Ho cambiato lavoro per un’avventura che poi si è trasformata nella migliore realtà lavorativa che potessi immaginare!
Volevo anche menzionare la bella realtà che abbiamo creato con l’iniziativa “Scuola di Gelato”, che nel corso degli anni si è consolidata fino a diventare un appuntamento costante e festoso per bambini e insegnanti. L’idea venna a mia sorella che, nel lontano 2013, pur non lavorando in gelateria, propose di far venire i bambini in laboratorio a vedere come nasce il gelato, dalla materia prima al prodotto finale, con tanto di degustazione. Ci tengo a sottolineare come è nata questa collaborazione con le scuole, per ricordare, anche in questo modo, mia sorella Chiara, che purtroppo non è più con noi e che ha dato un prezioso contributo per far partire una bellissima storia di condivisione con tanti bambini di tante scuole. Partendo dalla sua intuizione, abbiamo poi messo a punto un progetto che ha conivolto diverse scuole e tanti bambini.