È senz’altro la banana il frutto più consumato al mondo, per via della bontà e della versatilità in cucina, fra preparazioni dolci e salate, succhi e macedonie. Partendo dalla considerazione che il banano non è un albero, ma una pianta erbacea, i cui teneri fusti scompaiono dopo la fruttificazione, Buddha ne fa il simbolo della fragilità e dell’instabilità irrisoria delle cose: “Le costruzioni mentali sono simili a un banano” (Samyutta Nikaya).
Purtroppo, ben poco di questa saggezza luminosa si ritrova nella storia della diffusione della banana: frutto migrante dall’Asia all’Africa, e poi da qui all’America Latina e l’Europa, la banana ci ricorda una storia di schiavismo e di dominazioni. Per nostra fortuna, la banana non sa niente della sua storia e continua a regalarci il suo profumo nonostante l’Occidente non abbia fatto niente per meritarselo. Noi, cercando di mettere in atto i consigli dei saggi, con la pratica quotidiana e le risorse del sapere tecnico, ci sforziamo di fare un gelato nel rispetto del frutto e delle sue qualità.