L’uomo durante il suo percorso nella storia, è stato sempre accompagnato dal frutto nutriente e delizioso dell’albero del fico.
Per rimarcare la sua importanza dovremmo forse ricordare che senza le sue foglie Adamo ed Eva sarebbe andati in giro nudi? O che è tenuto in grande considerazione non solo dalla simbologia cristiana, ma anche dagli immancabili Greci, per i quali il frutto era di vitale importanza? E poi: non era forse il fico, l’albero sotto il quale Buddha amava sostare perché simbolo d’immortalità?
Insomma, tra religioni e filosofie, tra Oriente e Occidente, e di sapienza in sapienza, d’un tratto l’estate volge al termine e ci si accorge che è arrivato settembre, il mese che a giudizio di molti è più propizio alla bontà dei fichi. Le settimane di sole, infatti, li hanno resi dolcissimi, intensi nel gusto e disponibili alle più diverse preparazioni. Con la pizza bianca, col prosciutto, con i formaggi, ma soprattutto come gelato: una delle più ricercate delizie di stagione, un’esperienza sensoriale che, tradotta la sapienza in puro sapore, ci avvicina alla meditazione buddista sugli infiniti orizzonti dei peccati di gola.