Dell’arancia non si butta via niente: il fiore è impiegato in profumeria, la buccia in pasticceria, i semi aiutano ad addensare marmellate.
Originaria della Cina, la conoscevano i Romani; la coltivavano gli Arabi in Sicilia; ma furono la Spagna e il Portogallo che la diffusero in ogni dove, riproducendosi in numerose varietà, i cui nomi sono testimonianza di passaggi geografici e cambiamenti d’aspetto: la melarancia, il cetrangolo, il portogallo, la belladonna, il biondo, la calabrese, il moro, la sanguigna, il sanguinello, il tarocco. Proprio il caso di dire che ce n’è per tutti i gusti! Eppure, il frutto non fu amato da uno scrittore come Alexandre Dumas, forse perché in Francia nell’Ottocento arrivavano solo gli scarti dei mercati mediterranei…chissà!?
Tuttavia il gelato all’arancia, fatto come noi lo facciamo, farebbe certo ricredere lo scrittore francese, lasciandolo senza parole, sedotto da un profumo antico, ma continuamente rinnovato in arance sempre fresche e provenienti dalle coltivazioni a noi più vicine.