Fa parte della stessa famiglia delle zucchine, il cocomero, però con poca o nulla sostanza. Lo dice il nome, usato nel meridione, di melone d’acqua. Fin dai secoli passati, d’estate è il frutto più ricercato poiché disseta e non ingrassa. Si può anzi giustamente affermare che il cocomero è un gelato ante litteram, un sorbetto che la natura ci regala puntualmente quando ne abbiamo più bisogno.
Ai tempi in cui la tecnica del freddo non aveva ancora espresso le sue straordinarie capacità gastronomiche, si poteva solo sperare nel cocomero. Un frutto proletario, da muretto, da spiaggia, economico.
Un frutto sociale, perché è così grande che bisogna dividerselo e perciò resiste come icona assoluta delle gite di ferragosto, specie se divorato col suono del risucchio.
Infine, nobilitato dall’arte gelatiera. Il cocomero che diventa gelato è come un povero che diventa re; ma anche, vista la storia, diremo che il cocomero, trasformato in gelato, compie il suo destino di essere stato il gelato prima del gelato.
• SUCCO DI LIMONE
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