Il suo profumo nel sole del mattino Fiore di ciliegio, fiore di ciliegio / In pieno boccio Fiore di ciliegio, fiore di ciliegio Nel cielo di primavera / A perdita d’occhio.
Così recita il famosissimo canto tradizionale giapponese, un canto per bambini che inneggia al ritorno della primavera attraverso lo stupore infantile per un cielo disseminato di petali rossastri. Dolcissimo come una ninna nanna, Sakura è un augurio di vita, un invito a percorrere le colline per godere dello spettacolo magico che la fioritura regala. I samurai avevano come emblema il fiore del ciliegio rivolto verso il sol levante, simbolo questo della totale dedizione delle loro vite. Persino il fodero della sciabola era ornato di ciliegie. Simbolo di purezza ed emblema dell’ideale cavalleresco, ma è anche simbolo della morte ideale. Dalla vita al suo compimento estremo, dal fiore al frutto. Il frutto che per noi occidentali è la golosità primaverile per eccellenza; il frutto che non è mai singolare, ciliegia che si consuma sempre in attesa della prossima ciliegia in una catena senza fine, nell’estremo oriente è una parabola che insegna che le cose finiscono, ma intanto che durano bisogna coglierne l’incanto con gli occhi del bambino e il coraggio del Samurai. Dunque è un frutto pieno di saggezza.
Non occorre saggezza, tuttavia, per riconoscere le due grandi famiglie di ciliegie: quelle a polpa molle (ossia le tenerine) e quelle a polpa dura (le duracine). Queste ultime sono acide e le più grandi sono chiamate visciole, amarene, marene e sono anche amarognole; le più piccole conosciute come marasche, hanno una polpa più acida. Ma sono quelle a polpa molle che si fanno oggetto di tante scorpacciate, quelle che ‘una tira l’altra’. E devono essere fredde, soprattutto se dolci, perché altrimenti la loro dolcezza diventa stucchevole. Eventualità impossibile quando le ciliegie tenerine migliori, mature, gustose e rosse rosse, diventano un sorbetto irresistibile alla gola quanto all’occhio, per via del suo rubino squillante. È l’attrazione infatti il segno di questo gelato a base d’acqua, semplice trasformazione in grana fine di polpa e buccia di ciliegie fresche: una vistosità che invita e non delude.
E così termina la canzone: È nebbia o nuvola? / Il suo profumo è nell’aria Vieni, vieni! / Andiamo a vedere.
• SUCCO DI LIMONE
• FIBRE E PROTEINE VEGETALI
• POLPA DI BAOBAB
• SALE